Disturbo da Disregolazione dell'Umore Dirompente
DISCLAIMER:
Gli psicologi non si basano mai sulla presenza di una lista di sintomi, bensì riconoscono i quadri tipici di disturbi mentali basandosi su tutto ciò che apprendono dalla persona; ridursi alla conta dei sintomi perderebbe di vista la complessità di ogni singolo individuo
Nel rispetto delle persone, se interessato all'argomento per te stesso o per altri che conosci, non interessarti mai alla sola presenza dei sintomi elencati, qui offerti solo per diffondere conoscenze psicologiche (nei limiti consentiti dal codice deontologico, art. 21)
È necessaria competenza per una diagnosi perché i sintomi indicati possono essere presenti anche nella popolazione sana, che tuttavia mantiene per la maggior parte del tempo un certo equilibrio; facciamo la valutazione diagnostica per comprendere perché per alcune persone tale equilibrio non c'è o non è più sostenibile
Che Cos'è?
Il Disturbo da Disregolazione dell'Umore Dirompente è caratterizzato da scoppi di rabbia e irritabilità con aggressività verbale, fisica e talvolta vandalismo o distruzione di oggetti. A differenza del Disturbo BipolarePagina In Manutenzione e dei Disturbi Depressivi negli adulti, nei minori prevale la collera cieca e la sensibilità agli stimoli, ovvero è facile osservare sbalzi d'umore. Rispetto ai Disturbi D'Ansia non c'è preoccupazione e/o allerta nel timore che qualcosa di negativo possa accadere, piuttosto la soglia di reattività è bassa ed ogni interazione può portare ad un'esplosione di malumore. Il problema interessa i minori e, controintuitivamente, da adulti è più probabile che sviluppino una depressione anziché un bipolarismo, a mostrare che l'ira è un tentativo di difendersi da una condizione percepita come insostenibile e non un reale tentativo di danneggiamento di cose o persone. I sintomi possono diminuire/aumentare durante la giornata e dipendere dalla stagione, come nella depressione
Spesso, ma non necessariamente,
il comportamento che si osserva è improprio per il contesto perchè esagerato, come se ogni stimolazione venisse percepita come un'attacco; nel resto del tempo l’umore rimane irritabile e quindi questo atteggiamento dipende dalla disposizione d'animo, non dallo stimolo in sé. Queste osservazioni chiariscono che la persona interessata dal problema sta reagendo a qualcosa di interno che usa lo stimolo esterno come sfogo, come fantoccio, come elemento verso cui dirigere la propria carica. In passato i minori con questo atteggiamento ricevevano la diagnosi di Disturbo Bipolare, tuttavia con l'aumento delle conoscenze oggi si sa che questi in età adulta più probabilmente svilupperanno depressione, ovvero perderanno energie, piacere nello svolgere le attività, spesso con auto-rimproveri e forti auto-critiche; questo ha confermato le teorie sulla depressione secondo cui queste persone celano in realtà una forte collera che in un primo momento, magari prima della maggiore età, è diretta verso l'esterno ma in assenza di uno specifico oggetto/situazione odiato (tutti gli stimoli portano alla collera); poi, l'oggetto odiato diviene il proprio sé, verso cui il depresso nutre il massimo della pena, del rammarico, dell'astio, delle critiche. Le motivazioni di tanto odio sono il cuore della depressione come problema psicologico; la ripetizione di critiche ed offese verso sé e poi verso il futuro ed il mondo intero servono per evitare di affrontare le vere ragioni del malessere. Il contesto sociale può influenzare i sintomi se la persona vive un ambiente oggettivamente più o meno ostile perché la bassa soglia di reattività porta a facili sbalzi d'umore con conseguenti scoppi di rabbia improvvisa; il problema vero riguarda tuttavia ciò che c'è sotto quindi il problema rimane individuale, ed i sintomi non passano da soli. I pensieri autocritici incessanti, le reazioni rabbiose, la costante irritabilità portano via energie, tempo, isolano dagli altri e peggiorano le relazioni familiari e sociali; ogni attività diventa complicata dalla difficoltà con cui si affrontano contrattempi ed intoppi. Non si prova alcun piacere a vivere queste condizioni, il senso di rabbia costante e di persecuzione portano a non interessarsi alla cura ed a credere che nessuno possa capire ciò che si prova, tuttavia lo Psicologo è competente nel rendere la persona più capace di controllare l'ambiente e sé stesso, la propria rabbia, e sviluppare consapevolezza della propria condizione, per sviluppare un senso di soddisfazione e completezza, ancora più importante in caso di minori
Che cosa si può fare:
Lo sviluppo di altri sintomi dipende dalla storia di vita della persona,
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